Euro Conformità Servizio di omologazione per Carta di Circolazione Italiana
In questo periodo, l’inflazione sta colpendo duramente i bilanci familiari e talvolta la situazione diventa così difficile che alcuni si trovano nella necessità di vendere l’auto senza aver pagato il bollo. Questa scelta permette di ottenere liquidità immediata e un po’ di sollievo dalla propria spiacevole situazione finanziaria, ma è importante riflettere attentamente prima di prendere una decisione definitiva.
Durante il passaggio di proprietà dell’auto, ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione, inclusi quelli di natura burocratica. Un errore potrebbe mettere in difficoltà sia il venditore che il nuovo proprietario dell’auto, il quale potrebbe successivamente trovarsi a pagare per un veicolo che non può legalmente possedere.
All’interno di questo articolo vediamo, quindi, se è possibile vendere l’auto con bollo non pagato e chi ha la responsabilità di corrispondere la tassa automobilistica in questi casi.
Prima di iniziare, ricordiamo che è possibile acquistare anche un’auto usata all’estero ai fini di risparmiare sul costo del veicolo. Tuttavia, per poter procedere all’immatricolazione del nuovo mezzo in Italia sarà necessario consegnare alla Motorizzazione il certificato di conformità. Esso è un documento che attesta il pieno rispetto dei requisiti di omologazione previsti dall’Unione Europea e uno dei modi più rapidi (oltre che semplici) per ottenerlo è affidarsi a un’agenzia specializzata in queste pratiche come Euro Conformità. Mediante il nostro portale, infatti, potrai richiedere il documento direttamente online e riceverlo a casa tua entro pochi giorni lavorativi.
Vendere un’auto senza aver pagato il bollo può comportare problemi con le autorità dello Stato italiano. Infatti, esistono delle procedure ben definite da seguire, altrimenti si rischia di commettere gravi errori fiscali.
La maggior parte delle Regioni italiane si occupa personalmente della riscossione dei tributi, in base ai poteri conferiti dall’ente centrale. Tuttavia, ci sono eccezioni, come le Province a Statuto speciale di Trento e Bolzano, dove interviene l’Agenzia delle Entrate – Riscossione. A tale scopo, è importante capire a quali enti è necessario versare correttamente i tributi.
Il consiglio è quello di consultare fonti ufficiali e affidabili. In questo caso, infatti, è meglio fare riferimento esclusivamente ai siti web degli organismi preposti che si occupano della materia piuttosto che a forum e social network dove si possano trovare teorie di ogni tipo.
A conclusione delle trattative con l’acquirente, si potrebbe essere tentati di vendere l’auto con il bollo non pagato, pensando di farla franca e di scaricare il problema sul nuovo proprietario. Tuttavia, è importante agire in buona fede e scegliere di comportarsi correttamente nei confronti di chi è interessato al proprio veicolo.
Immagina la situazione opposta: non ti sentiresti ingannato? Se desideriamo essere rispettati, è fondamentale essere rispettosi nei confronti degli altri. Questo tipo di comportamento non porterà a nulla di positivo e potrebbe causarti svariati problemi.
La legislazione italiana è chiara sul fatto che l’obbligo di pagare la tassa automobilistica ricada sull’acquirente. L’onere di adempiere a questo obbligo dipende dalla registrazione del veicolo presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e il pagamento del bollo auto spetta a colui che era il proprietario del veicolo nel periodo considerato.
La situazione è meno complicata di quanto si possa pensare. Supponiamo che tu abbia deciso di vendere un’auto con il bollo non pagato per il 2023. Anche se non sei più il proprietario, il bollo auto rimarrà a tuo carico.
Pertanto, è consigliabile regolarizzare la tua posizione con l’ente responsabile della riscossione il prima possibile. Il mancato pagamento comporterà, infatti, un aumento graduale degli interessi di mora, anche su importi iniziali modesti.
Alcune persone sperano di farla franca perché l’avviso di pagamento dell’ente competente tarda ad arrivare. Tuttavia, anche se l’avviso di pagamento ritarda, sarà facile risalire alla vostra identità attraverso il PRA. Le autorità dispongono, infatti, di strumenti efficaci per regolarizzare queste questioni.
Alla luce delle disposizioni statali, è consigliabile saldare il debito non appena si ha la possibilità economica. Capita purtroppo di trovarsi in situazioni di insolvenza, soprattutto in tempi di crisi geopolitica ed economica. Non è, però, una buona strategia continuare a non pagare, poiché il debito aumenterà rapidamente con il passare del tempo.
Sì, è possibile vendere un’auto con il bollo non pagato, ma bisogna tenere conto che:
Ognuno, quindi, si assume le sue responsabilità. Il compratore non avrà il diritto di risolvere il contratto se non viene informato del mancato pagamento del bollo negli anni precedenti. Sarà, però, esonerato da qualsiasi responsabilità in caso di inadempimento da parte del venditore e sarà tenuto a pagare solo le tasse successive all’acquisto dell’auto.
Se l’ente responsabile della riscossione contatta erroneamente il nuovo proprietario per un periodo precedente, sarà possibile presentare un ricorso entro 60 giorni dall’invio dell’avviso di pagamento.
I 60 giorni rappresentano anche il termine entro il quale il compratore deve comunicare il passaggio di proprietà al PRA. Se non si rispetta questa scadenza, l’ente di riscossione contatterà il venditore. Per evitare questa situazione, è sufficiente dimostrare l’avvenuto passaggio di proprietà attraverso la documentazione prevista dal codice normativo.
Per evitare scenari simili in futuro, hai due opzioni: richiedere la trascrizione dell’atto di vendita presso il PRA (a tue spese) o citare in giudizio l’altra parte davanti al giudice di pace.
A questo punto, dovrebbe essere chiaro quali passaggi seguire se si intende vendere un’auto con il bollo non pagato. Sia il venditore che l’acquirente hanno precisi obblighi e devono pagare le tasse in base al loro periodo di proprietà sul veicolo. Lo stesso vale per le vendite a terzi e così via. Il meccanismo è intuitivo, quindi è bene avere cura di rispettarlo se si vuole mantenere una posizione debitoria pulita. Altrimenti, la situazione peggiorerà, anche a causa degli interessi di mora che aumentano in modo considerevole con il passare del tempo.